Brevi d’AFFRICA. Notizie dal continente africano

Posted on 16 Giu 2015


Africall presidente sudanese Bashir avrebbe lasciato il Sudafrica. Il Presidente sudanese Omar al Bashir, sul quale pendono due mandati di cattura emessi dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e genocidio, è al centro di un complesso caso internazionale. Bashir si era recato a Johannesburg per partecipare a un summit dell’Unione Africana. La magistratura sudafricana, su invito della Corte Penale Internazionale, gli aveva vietato di lasciare il paese sino a quando non si fosse pronunciata sull’applicabilità del mandato di arresto internazionale [Repubblica]. Dagli ultimi rapporti, sembra però che sia riuscito ad imbarcarsi su un volo, senza attendere la decisione dei giudici [AllAfrica].

Verso un grande mercato africano. Sharm El-Sheik, Egitto: I rappresentanti di 26 paesi africani hanno firmato un accordo preliminare per unificare tre zone economiche – COMESA in Africa Orientale e Meridionale,  EAC in Africa Orientale, SADC in Africa Australe – in un unico mercato, che si chiamerà “Area Tripartita di Libero Scambio” (TFTA nell’acronimo inglese), e che si estenderà per buona parte dell’Africa orientale e meridionale. I paesi aderenti alla TFTA contano un totale di 625 milioni di abitanti, e il PIL complessivo supera i mille miliardi di dollari [Nigrizia].

Burundi: nuove date per le elezioni I cittadini del Burundi saranno chiamati alle urne il 29 giugno e il 15 luglio, rispettivamente per il rinnovo del parlamento e per le elezioni presidenziali. Il voto era stato rimandato a seguito di scontri, proteste e un tentativo di colpo di stato per via della ricandidatura del presidente in carica,Pierre Nkurunziza, giudicata incostituzionale dalle opposizioni in quanto violerebbe il limite di tre mandati. La Corte Costituzionale ha invece stabilito che il primo mandato iniziato nel 2005 (in cui Nkurunziza era stato nominato presidente dal parlamento, e non direttamente dagli elettori) non sia da considerare, dando quindi il via libera alla ricandidatura. Nelle ultime settimane, circa 100,000 persone sono fuggite dal paese per via degli scontri. [Deutsche Welle]

Colpo di coda dell’epidemia di Ebola. Dopo mesi di continuo declino dei casi di contagio da Ebola, per la seconda settimana consecutiva è stato registrato un aumento dei casi in Guinea e in Sierra Leone. Nessun nuovo caso è stato invece registrato in Liberia, da oltre un mese dichiarata libera dall’epidemia. [Organizzazione Mondiale della Sanità]

Addio al dollaro dello Zimbabwe. Da lunedì 15 giugno il dollaro dello Zimbabwe, ormai svalutatissimo, smetterà di avere corso legale. Il dollaro americano e il rand sudafricano, già da anni comunemente usati nel paese, diventeranno valute ufficiali. Chi ancora possedesse le vecchie banconote potrà cambiarle entro il mese di settembre, ma non ne guadagnerà molto: un biglietto da centomila miliardi di dollari dello Zimbabwe varrà appena 40 centesimi di dollaro americano.  [Il Post]

Etiopia: le opposizioni contestano i risultati elettorali Cinque partiti di opposizione hanno rigettato i risultati preliminari delle elezioni tenutesi lo scorso 24 maggio, e che hanno visto una vittoria schiacciante del partito al potere, l’EPDRF. Le opposizioni hanno elencato una serie di violazioni che avrebbero falsato il risultato elettorale, tra cui minacce, licenziamenti ingiustificati, censura del materiale informativo durante la campagna elettorale. [Addis Fortune / All Africa]

Zimbabwe: ex ministro trovato morto. l 9 giugno è stato ritrovato il corpo senza vita di Amos Midzi, che aveva ricoperto vari incarichi ministeriali e servito come ambasciatore dello Zimbabwe negli Stati Uniti. La sua morte – che si sospetta essere un caso di suicidio per avvelenamento – è avvenuta appena un mese dopo la sua sospensione dal comitato del Zanu PF, il partito del presidente Mugabe. Sarebbe stata proprio la disperazione per l’essere stato allontanato dal suo partito ad averlo spinto a compiere il gesto estremo. Oltre a Midzi, le “purghe” all’interno della Zanu PF hanno portato all’allontanamento di oltre un centinaio di membri del partito. [Zimbabwe Standard/All Africa]

L’ONU denuncia la situazione dei diritti umani in Eritrea. La repubblica  del Corno d’Africa, ex colonia italiana e paese di origine del 22% dei migranti arrivati via mare in Italia, sarebbe “il paese con meno libertà al mondo”, una sorta di Corea del Nord in salsa africana. Diversamente dal paese asiatico, però, non sembra interessato alle armi nucleari, e quindi appare meno problematico dal punto di vista delle nazioni occidentali. [Il Post]

Angola: il rovescio della medaglia dei bassi prezzi del petrolio. Il paese, altamente dipendente dalle esportazioni di petrolio, si trova ad affrontare una crisi economica dovuta al dimezzamento dei prezzi della materia prima, e alla conseguente riduzione delle entrate fiscali. L’agenzia di rating Moody’s ha sintetizzato il cattivo momento dell’economia angolana e le difficoltà da affrontare per una possibile ripresa emettendo un giudizio di “outlook negativo”. In particolare, Moody’s ha sottolineato come il governo non fosse sufficientemente pronto ad affrontare la situazione. [Angonoticias]

Kenya: le bollette si pagano anche dall’estero. Grazie al sistema di pagamenti MPesa, in Kenya era già possibile da tempo effettuare pagamenti di vario tipo, comprese appunto le varie utenze, e trasferimenti di denaro dal proprio telefono cellulare. Da oggi, SimbaPay consentirà di usare MPesa anche ai residenti all’estero (inizialmente solo nel Regno Unito), senza la necessità di avere un numero di telefono kenyano [African Press Organization]

Tutela dei consumatori in Africa orientale. A seguito di uno scandalo scoppiato in India, dove i noodles istantanei della Maggi sono stati ritirati dal mercato per sospetti valori fuori norma di piombo (nonostante l’azienda smentisca), anche alcuni supermercati in Kenya, Uganda, Tanzania e Sud Sudan hanno deciso di non vendere più il prodotto. La decisione è stata presa volontariamente da alcune grandi catene di supermercati a seguito di pressioni da parte di un gruppo di tutela dei consumatori kenyano, il Cofek. [fonte: BBC]

È sudafricano il miglior vino bianco al mondo. Secondo gli esperti del Concorso Mondiale di Bruxelles, il miglior bianco al mondo è un “chenin blanc” del 2013 delle tenute Kleine Zalze, situate nella regione dello Stellenbosch, poco lontano da Città del Capo. E, con un prezzo di poco sopra gli 11 euro a bottiglia, è un piacere decisamente abbordabile. [fonte: Libération]

Questa edizione di Brevi d’AFFRICA è stata curata da Annalisa Addis