Ebola: consigli per le donazioni (senza acquisti musicali)

Posted on 21 Nov 2014


Band Aid 30E alla fine è successo: il cantante Bob Geldof ha deciso di raccogliere fondi per la lotta all’Ebola sfornando una nuova versione della celeberrima “Do they know it’s Christmas?”, in concomitanza con i 30 anni dal “BandAid”. Ma possiamo leggere la notizia anche come: con la scusa dell’Ebola, Bob Geldof ha deciso di infliggerci una brutta cover di una canzone già pietosa. Ci sono talmente tante cose sbagliate in questa idea che si potrebbe pure fare un altro post con le “Ottime ragioni per non comprare la canzone del BandAid”, e non è escluso che lo scriva. In estrema sintesi, dirò solo che la canzone è di un paternalismo imbarazzante, e racconta un’Africa stereotipata, insomma tutto il contrario di quello che aspiriamo a fare noi di AFFRICA. Per giunta, per quanto l’amministrazione dei fondi del primo BandAid (quello per la carestia in Etiopia) sia stata quantomeno dubbia, ancora oggi il suo promotore non è disposto ad accettare critiche. È stupefacente leggere che Geldof, ormai un caso disperato di complesso del “white saviour” (il bianco che con la sua elemosina crede di salvare i poveri neri incapaci), sembra lasciarci capire che per l’unico modo di sconfiggere Ebola sia pagare per la sua musica penosa, visto che ha dichiarato che dovremmo comprare la canzone anche se non ci piace.

La buona notizia è che non è così. Ci sono organizzazioni umanitarie serie e professionali che stanno già lavorando contro l’epidemia in Africa occidentale, e che sono perfettamente attrezzate per ricevere donazioni dirette, anche solo di un euro o poco più, ossia i soldi che Geldof vorrebbe da noi. Per giunta, senza rifilarci in cambio un brutto CD che a malapena si può riciclare come regalo di Natale per qualcuno che ci sta antipatico. Per chi non sapesse da dove cominciare, abbiamo preparato un breve elenco non esaustivo di organizzazioni che operano nella lotta all’Ebola (in ordine rigorosamente alfabetico). Trovate anche una breve descrizione di ciascuna, così che possiate più facilmente avere un’idea di chi siano e cosa facciano, e magari di quale meglio rappresenti le vostre idee. Tutte queste organizzazioni offrono la possibilità di fare donazioni online in maniera sicura – i link che abbiamo inserito portano direttamente alla pagina apposita – e non prevedono un importo minimo. Inoltre, sono tutte basate in Italia, o hanno una filiale italiana: ogni donazione sarà quindi deducibile dalle tasse.

Un ultimo suggerimento: laddove possibile, sarebbe consigliabile non indicare la destinazione preferita dei vostri fondi (per esempio scegliendo semplicemente di donare “laddove c’è più bisogno”). Può sembrare contro-intuitivo, visto che  sicuramente qualcuno si chiederà: ma per evitare che i miei soldi vengano usati male, non è meglio che io gli dica dove metterli e cosa farne? In pratica, talvolta succede che un’emergenza con una forte copertura mediatica finisca per raccogliere anche più soldi di quanti siano davvero immediatamente necessari. Contemporaneamente, diventa sempre più difficile raccogliere abbastanza risorse per far fronte ad altre crisi, pure gravi ma “dimenticate” (qualcuno ha sentito parlare della Repubblica Centrafricana negli ultimi mesi?). Visto che le donazioni “per l’emergenza X” devono essere spese lì e basta, c’è il rischio che si finanzi anche qualcosa di non strettamente essenziale, oppure che i soldi restino “parcheggiati” in un conto corrente sino a che non si è in grado di spenderli bene. Tutto questo mentre a qualche centinaio o migliaio di chilometri di distanza mancano i fondi per fare il minimo indispensabile.

Piuttosto, è importante fare le vostre ricerche e scegliere un’organizzazione di cui sentiate di potervi fidare, e poi lasciare che siano i loro professionisti a decidere se i vostri euro saranno meglio spesi per trattare l’Ebola o per altri scopi.

Emergency è una ONG italiana laica, con sede a Milano, fondata dal medico Gino Strada per fornire cure medico/chirurgiche gratuite soprattutto (ma non solo) in zone di guerra. Con gli anni, Emergency ha iniziato a fornire assistenza sanitaria di base e altri tipi di chirurgia in paesi poveri – incluso un centro di cardiochirurgia in Sudan, oltre a trattare malattie infettive e non. Per far fronte all’epidemia di Ebola a settembre 2014 Emergency ha aperto un centro di trattamento vicino a Freetown, in Sierra Leone, paese dove già operava da anni.

MEDICI CON L’AFRICA – CUAMM è una ONG di ispirazione cattolica fondata nel 1950 (è stata la prima organizzazione italiana a fornire assistenza sanitaria in vari paesi africani), ed ha sede a Padova. Il CUAMM è attivo già da anni in Sierra Leone per rafforzare il sistema sanitario e in particolare la salute materno-infantile nel distretto di Puhjeun. Recentemente ha iniziato a

Medici senza Frontiere (MSF) è una ONG fondata nel 1971 in Francia, e che oggi ha “filiali” in numerosi paesi del mondo. Il suo mandato è quello di che fornire assistenza medica, operando nel rispetto dei principi umanitari di indipendenza, imparzialità, neutralità. In aggiunta, è un’organizzazione molto vocale nella “testimonianza”, ossia dare visibilità internazionale a ciò che accade sotto i loro occhi, cosa che ha causato loro qualche attrito con governi e altre organizzazioni. Per quanto possa valere, nel 1999 ha vinto il Nobel per la Pace. MSF è stata la prima organizzazione a rispondere all’epidemia di Ebola, e ad attivarsi per cercare di far capire al mondo la sua gravità. MSF attualmente gestisce sei centri di trattamento per l’Ebola tra Guinea, Liberia e Sierra Leone, per un totale di circa 600 posti letto.

OXFAM, nata come iniziativa britannica contro la carestia in Grecia durante la seconda guerra mondiale, è oggi una confederazione internazionale di ONG. In Italia è presente tramite OXFAM Italia, che nasce dall’esperienza di UCODEP (nome con cui era nota sino al 2010). Per quanto riguarda l’emergenza Ebola, OXFAM sta fornendo material protettivo alle autorità sanitarie locali, e ha lanciato delle champagne di sensibilizzazione per evitare il contagio.

World Food Programme (WFP)*: Anche conosciuto con il nome italiano “Programma Alimentare Mondiale” (PAM), il WFP è un’agenzia delle Nazioni Unite con il mandato di eradicare la fame nel mondo. Fatto non noto a molti, ha la sua sede principale a Roma. Grazie alle sue competenze tecniche, il WFP è inoltre alla guida del Logistics Cluster, fornendo servizi logisitici a tutta la comunità umanitaria. WFP è impegnato nella lotta all’Ebola su due fronti: da un lato, distribuisce aiuti alimentari alle famiglie costrette all’isolamento per via della malattia; dall’altro, sotto l’ombrello del Logistics Cluster, provvede al trasporto di personale e materiale (incluse le famose tute di protezione) per conto di altre organizzazioni umanitarie.

ANNALISA ADDIS – CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna

*Disclaimer: Annalisa Addis ha in passato lavorato per il WFP.