“Gli africani salveranno Rosarno” di Antonello Mangano

Posted on 17 Gen 2012


“E probabilmente anche l’Italia” è il sottotitolo di un libro interessante e necessario: “Gli africani salveranno Rosarno”, scritto da Antonello Mangano, autore di ricerche, inchieste e saggi sui temi delle migrazioni e della lotta alla mafia e fondatore della casa editrice terrelibere.org.

Questa seconda edizione del 2012 integra l’edizione precedente «Perché rispetto alla prima mancano tante vicende (i fatti di Rosarno e le loro conseguenze). Ma soprattutto per provare a correggere un immaginario collettivo profondamente sbagliato».

I fatti di Rosarno – la “rivolta” degli africani – sono raccontati e spiegati ai lettori alla luce del contesto e della storia più recente della regione e del nostro Paese.

Il libro descrive con forza ed efficacia il clima di illegalità, non certo riconducibile ai lavoratori africani – vessati, bistrattati, sfruttati – dei quali racconta le tragiche vicende. Vittime di un odio ingiustificabile. «Chi li aggredisce pensa: non hanno documenti, non possono andare alla polizia; non hanno parenti, non ci sarà chi li vendica. Sono bersagli ideali, dunque».

Vittime, appunto, ma capaci di ribellarsi all’odio e allo sfruttamento e di rivendicare il diritto a trattamenti umani.

«La comunità africana ha dimostrato un senso dello Stato maggiore rispetto a quello degli stessi rosarnesi. Hanno saputo alzare la testa».

Quello che Roberto Saviano ha definito «Assai necessario da leggere, con un titolo in cui credo molto», è un libro che rende giustizia ai tanti immigrati che lavorano nel nostro Paese in condizioni inaccettabili e che, in aggiunta, devono subire atti di razzismo gratuiti e crudeli, sospetto, fastidio e pregiudizi infamanti.

E richiama l’attenzione sulla ‘ndrangheta e su come la criminalità organizzata riesca a governare intere parti del nostro Paese. Del resto, «Con un nucleo forte di due grandi famiglie di ‘ndrangheta, circa altre dieci famiglie minori, e un sottobosco di centinaia di giovani che, pur senza diretta affiliazione mafiosa, condividono il sistema di valori e le teoriche opportunità di ascesa sociale offerte dal crimine, Rosarno ha – in rapporto ai suoi quindicimila abitanti – una presenza criminale degna di una metropoli».

Le vicende di Rosarno non hanno un significato che si limita al contesto locale – e questo è un altro motivo per leggere questo libro. In questa regione (la Piana di Gioia Tauro) «è possibile senza sforzo ravvisare le maggiori contraddizioni della nostra epoca: le grandi migrazioni; la globalizzazione che distrugge le produzioni locali, specie in agricoltura; la criminalità organizzata transnazionale; la corruzione della politica; la diffusione della cultura della violenza; le disumane leggi sull’immigrazione; lo sfruttamento estremo dei lavoratori. Su tutto prevale la parassitaria presenza mafiosa, che opprime la popolazione, prosciuga le risorse del territorio e azzera il capitale sociale».

MICHELE CARBONI, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna

Link: Gli africani salveranno Rosarno