Lo sviluppo in Africa si sposta in bicicletta!

Posted on 29 Mar 2012


Oggi parliamo della bicicletta.

Potrebbe essere stupido iniziare dicendo che la bicicletta è un mezzo di trasporto utile, veloce e pratico, che ha effetti positivi sia sulla salute che sull’ambiente. Sono cose forse scontate, ripetute e sentite tante volte. E allora a queste aggiungete che bici significa anche educazione, salute, sviluppo, lavoro. Soprattutto in Africa.

Lo dimostra il progetto portato avanti dalla ong World Bicycle Relief, partito nel 2005 per aiutare le popolazioni dello Sri Lanka dopo lo Tsunami e approdato in Africa subsahariana, all’inizio in Zambia e poi in altri numerosi Paesi (tra cui Kenya, Mozambico, Sudafrica, Sud Sudan, Tanzania, Zimbabwe, Uganda).

Grazie a World Bicycle Relief, sono state distribuite più di 23.000 biciclette, un contributo che ha migliorato sensibilmente le condizioni di vita, i comportamenti e le abitudini quotidiane delle famiglie, oltre che della collettività.

Come? Pensiamo a quanto una bicicletta possa accorciare i tempi di percorrenza da un centro abitato ad un altro, diminuire la fatica e dare la possibilità di trasportare maggiori carichi: non si fa più affidamento solo sui propri piedi e sulla forza delle proprie braccia. E ancora, grazie alla bici, un medico può arrivare più velocemente dai suoi pazienti, gli studenti, soprattutto le ragazze, che in genere si occupano di badare anche alla casa, possono frequentare con più assiduità la scuola in quanto si riducono i tempi per gli spostamenti. In più, varie persone vengono formate per occuparsi della sua manutenzione e iniziano a lavorare, e quindi la bici contribuisce a creare nuove opportunità di impiego.

Questo video ci dà un’idea chiara del progetto e dei suoi effetti positivi, guardatelo!

Insomma, come recita lo slogan del progetto, la bicicletta non è solo una bicicletta ma “un motore per l’empowerment economico e culturale”.  

MARISA FOIS, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna


Per saperne di più: World Bicycle Relief | Info e contatti

Fonte: World Bicycle Relief