Nella città di Koulikoro, sulle rive del fiume Niger, in Mali, dal 2 al 4 dicembre si svolgerà la quinta edizione di Daoulaba, il primo festival interamente dedicato al cotone biologico. Questo prodotto è visto come una possibile alternativa di sviluppo sostenibile per le comunità locali.
Organizzato per la prima volta nel 2007 dall’associazione Routes du Sud, “Rencontres autour du coton” nasce come risposta concreta alla crisi che da anni vede l’esportazione a prezzi bassissimi della quasi totalità del cotone coltivato in Mali. Questi incontri sono la parte visibile di un progetto più ampio che riguarda la produzione, la trasformazione, la promozione e la commercializzazione locale di questa pianta e dei suoi derivati. A partire dal 2008 infatti l’associazione ha identificato un centinaio di donne nel villaggio di Shô, a 7 chilometri da Koulikoro, alle quali è stato concesso un ettaro di terreno per la produzione di cotone che coltivano, in alternanza a sesamo, all’interno del MOBIOM (Mouvement Biologique Malien).
Già il primo anno sono stati prodotti un centinaio di chili di cotone che le donne, formate alla tessitura, alla tintoria, al ricamo e alla sartoria, hanno trasformato in filati e tessuti ed esposto durante le passate edizioni di Daoulaba.
Questo Festival, che riscuote un grande successo tra la popolazione, è diventato nel corso degli anni un luogo di scambi sulla lavorazione del cotone, sulle alternative ecologiche di sviluppo ed un appuntamento imperdibile per il mondo della moda dell’Africa Occidentale. Creatori e creatrici internazionali si incontrano per dibattere sul futuro del tessile e sui possibili sbocchi artistici e lavorativi legati a questo vegetale, sfilate e concorsi di moda si susseguono accanto a laboratori di musica e teatro per adulti e bambini, artisti e visitatori si incontrano in un’atmosfera frizzante che unisce tradizione e modernità.
Protagoniste indiscusse sono le coltivatrici e le artigiane del cotone che in quest’occasione espongono i loro preziosi ed originali manufatti confrontando saper-fare, talenti ed esperienze, promuovendo e vendendo i loro prodotti senza intermediari e scambiandosi contatti per nuove iniziative. In questi giorni inoltre si rafforzano importanti legami tra coloro che vivono in ambito rurale e in ambito cittadino, tessendo reti di solidarietà che si protraggono ben oltre il fine settimana del Festival.
MARIA GIOVANNA CASU, laureata in antropologia all’Università Sapienza di Roma
Per saperne di più:
Festival Daoulaba | MOBIOM (Mouvement Biologique Malien) | AFFRICA, Mali e cotone: un percorso sostenibile