Tunisia al bivio, ma in quale direzione?

Posted on 7 Feb 2013


Ripubblichiamo su AFFRICA un post uscito ieri sul blog “Gli italiani di Cartagine”.

Una sveglia amara questa mattina. Entrare in ufficio e vedere colleghi in lacrime non è una cosa usuale, eppure è successo oggi. Non piangono per un parente ucciso, ma piangono per un uomo politico ucciso a colpi di pistola davanti a casa sua. Si tratta di Chokri Belaid, leader di uno dei partiti di opposizione della nuova Tunisia democratica. La Tunisia piange oggi non solo per Chokri Belaid, ma per un paese che si trova oggi minacciato quanto mai da una violenza mirata, qualche mese fa verso ambasciata,  poi altri uomini politici, infine oggi un omicidio che vuole mettere a tacere un uomo, che la sera prima, su Nessma TV, lanciava un attacco al principale partito al governo di non agire sulla violenza politica.

Oggi si è scatenata la piazza, come non vedevamo da tempo, ma si teme una escalation di violenza.

Stasera in un intervento televisivo, il primo ministro ha annunciato un governo tecnico e elezioni anticipate. Richiama alla calma promettendo di concentrarsi sui veri problemi della Tunisia, la lotta alla discoccupazione, al carovita. Sulla rete c’è che parla di un deja vu, di un intervento troppo tardivo, come quello di Ben Ali che il 13 dicembre cerco’ di salvare l’insalvabile.

Quello che è chiaro è che siamo ad un punto di svolta, in quale direzione non si sa.


Gli Italiani di Cartagine è un blog collettivo, curato da un gruppo di italiani residenti e impegnati in Tunisia, che racconta le vicende tunisine sin dai giorni della caduta di Ben Ali.

Dai loro post durante la rivoluzione è nato un libro, “Non ho più paura”, che abbiamo recensito qui