Un anno in piazza Tahrir

Posted on 7 Feb 2012


Foto di Simona Campidano

Poco tempo fa l’Egitto ha festeggiato un anno dall’inizio della rivoluzione che in 18 giorni ha visto l’allora presidente Hosni Mubarak dare le dimissioni, e la giunta militare prendere provvisoriamente il potere.

In quest’anno, piazza Tahrir, oltre ad essere la piazza principale nel cuore del Cairo, è anche diventata il simbolo della ribellione. Non a caso, “tahrir” significa “liberazione”, il che la rende ancora di più un’icona legata alla rivoluzione.

Il 25 gennaio piazza Tahrir è stata lo sfondo delle celebrazioni, che si sono svolte in modo del tutto pacifico. La città era deserta, e uomini e donne di tutte le età si sono riuniti in piazza per commemorare questo evento storico, che ha segnato non solo un cambio nella storia del paese, ma anche delle loro vite di tutti i giorni. Le strade intorno stracolme di gente che si dirigeva verso la piazza. Arrivare al centro della stessa è stato abbastanza faticoso vista la calca, ma l’atmosfera festiva e positiva l’ha reso più piacevole.

Tante le bandiere, le facce dipinte di nero bianco e rosso, e tante le maschere di Guy Fawkes, ormai diventati un simbolo mondiale della rivolta. All’entrata della piazza, una tenda dedicata alla rivoluzione siriana, ancora in corso, con foto ed un angolo per la preghiera, mi ha fatto fermare e pensare a quest’altro bellissimo paese straziato dalla repressione ed al coraggio della sua popolazione.

Foto di Simona Campidano

Durante i festeggiamenti ci sono stati due momenti particolarmente degni di nota e sentiti dai presenti. Nel pomeriggio una bandiera lunghissima con i colori dell’Egitto ha fatto il giro della piazza passando di mano in mano, partendo dal terrazzo di un palazzo adiacente. Successivamente, un obelisco commemorativo con incisi i nomi dei martiri della rivoluzione è stato innalzato nel centro della piazza.

Molti sono rimasti in piazza, hanno piantato le tende e passato la notte lì, come ormai capita spesso. Il giorno dopo, il Cairo ha ripreso la sua normale vita, fatta di frenesia, traffico, polvere, e coraggio.


SIMONA CAMPIDANO, si è laureata in Lingue e Comunicazione dall’Università di Cagliari con una tesi in “Apprendimento/insegnamento dell’arabo come lingua seconda”. Al Cairo da 3 anni per approfondire lo studio della lingua araba, ha vissuto in Siria, Spagna e Inghilterra.